mercoledì 23 luglio 2014

In principio c'era solo un caos oscuro e ventoso...miti e leggende su Ischia

I miti raccontano la nostra storia, spiegano l'origine del mondo, rispondono ai nostri perché, danno voce alla nostra fantasia, al pensiero.
I miti sono affascinanti, sono solo narrazioni fantastiche?
Anche se così fosse mi piace raccontarli ai miei figli, fiaba delle fiabe, poesia dell'uomo ancora fanciullo.



Il mito dei Cercopi
I Cercopi erano due fratelli che vivevano nella penisola greca di Eubea (infatti Ischia è una colonia euboica). Erano tremendi: imbrogliavano, rubavano, spergiuravano. Un giorno osarono sottrarre le armi a, nientedimeno che, Eracle, mentre si riposava. Zeus, adirato, punì i fratelli trasformandoli in scimmie e trasportandoli a Ischia, dove la loro discendenza diede il nome all'isola : Pithecusae, isola delle scimmie per l'appunto, come veniva chiamata al tempo in cui era colonia della Magnagrecia.

I primi coloni euboici approdarono a Pithecusae dalla Baia di Sorgeto, riparo ideale per le navi, intorno al 780 a.c. Si fermarono sull'isola per la opportunità di praticare agricoltura, scambi commerciali e artigianato: lavorazione di oro, ferro e arte vasaia. Il sito di Pithecusa era gestito da un gruppo aristocratico di coloni che possedeva navi.




Tutto questo lo si desume dai ritrovamenti dello scavo archeologico condotto dal grande archeologo tedesco Buchner a partire dal 1952 nella Necropoli di San Montano presso l'attuale località di Lacco Ameno. Come al solito, i corredi tombali, ci forniscono elementi preziosi per capire come vivevano nell'isola, che attività praticavano, con chi intrattenevano rapporti commerciali, usi e costrumi degli antichi abitanti dell'Isola.

Tutto questo patrimonio è racchiuso e visibile al Museo Archeologico di Pithecusae che si trova all'interno di Villa Arbusto a Lacco Ameno. Villa Arbusto è la casa del celebre Angelo Rizzoli. Noi ci siamo andati un pomeriggio, poiché il museo apriva nel tardo pomeriggio, alle 17.30, abbiamo potuto visitare liberamente il parco della Villa in attesa dell'apertura del museo. 


Il pezzo più celebre del museo è la Coppa del Nestore, che noi non abbiamo potuto vedere, poiché era stata prelevata per una esposizione ai musei vaticani. Questa coppa è importante, ed è descritta anche nell'Iliade, perché riporta un'iscrizione in scrittura alfabetica euboica da cui deriverà l'alfabeto latino. In Italia al tempo, gli altri popoli italici, non conoscevano la scrittura alfabetica ( che inventarono i fenici), ma solo quella fonetica, quindi i primi coloni ischitani ne contribuirono alla diffusione in Italia.

Il museo contiene 3 sezioni: una preistorica, un'altra greca con molti reperti del periodo di fioritura dell'emporio commerciale di Ischia, e infine l'ultima di età romana, quando l'Isola non si chiamerà più Pithecusae ma bensì Aenaria dall'82 a. C. quando cadde sotto l'influenza di Roma, con Napoli.



E di età romana è l'altra leggenda che voglio raccontare.


La leggenda della Ninfa Iale

Iale era nata a Aenaria ( a Ischia appunto), era una Ninfa dei monti; un giorno si approfittò del responso della Sibilla che era stata consultata perché nell'isola c'era una epidemia dura a debellarsi. La Sibilla vaticinò che la salvezza sarebbe giunta da una Ninfa e dalle acque, e Iale decise che quella Ninfa dovesse essere lei stessa.  Iale raccolse nitro e zolfo dalle grotte dell'isola per mescolarli alle acque delle sorgenti …ma fu scoperta prima di riuscire nell'artificio e per punizione, a testimonianza del furto e dell'inganno, la ninfa fu mutata in fonte, la sua acqua ovviamente odorava di nitro e la fonte conservò il nome di Nitrodi.



Oggi nel luogo della fonte si trova un piccolo stabilimento termale, discreto e ben armonizzato con la natura. Niente piscine, niente complessi abnormi…solo docce e sedie per rilassarsi e godere dei benefici dell'acqua salutare.

Noi abbiamo voluto sperimentare. Le Fonti Nitrodi si trovano tra Barano e Buonopane, per andarci da Ischia Casa della Vela, si può prendere il CS, oppure andare a Ischia Porto e poi prendere il CD.
L' autobus lascia proprio di fronte alla discesa che porta alle Fonti.
L'ingresso non è costoso come gli altri centri termali ma pur sempre sostenuto, i bambini pagano ridotto.


L'acqua è benefica per la pelle e dopo le docce, che non possono durare più di 10 min per volta, ci si espone al sole e si può effettuare un percorso aromaterapico, si passeggia in mezzo alle piante aromatiche ed officinali assaporandone i profumi, potendo toccare le piante che potenziano l'effetto dell'acqua. Rosmarino, salvia, lavanda, timo, mirto, le stesse piante usate da Menippo, medico romano, giunto nell'isola nel I sec d.c. per curare le sue pazienti con acqua e piante.


Nei pressi delle fonti, nel bosco sacro alle Ninfe, sono stati rinvenuti alla metà del 1700 numerosi ex-voto in marmo, bassorilievi riportanti i nomi delle donne devote alle Ninfe Nitrodi per averle curate. Questi rilievi in marmo sono conservati in originale al museo Archeologico di Napoli, in calco anche al Museo di Ischia.

Molto saggia questa storia secolare della ricerca del benessere per aquam et herbas !

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